mercoledì 15 aprile 2009

ALESSANDRIA URBANA - MARIO GIORDANO NON E' MONTANELLI



Io sono la Verità, la Via e la Luce























A che punto siete con la parola, voi che poggiate gli occhi qui a tratti?
Scappate veloci non avete tempo che pure il vostro di tempo è andato perduto, scritto tutto attaccato.
Sparite nelle mille e più mille cose da fare che non fate mai, perché mille più mille non possono essere concluse, neppure fare duemila.
Mai.
Ed è un già visto da tempo il delirio dei parolai sparati ad ogni momento in ogni dove.
Che raccontano, deducono, delucidano così opachi, unti, con la forfora a nevischio sulle giacche tela vaticana.
Qualcuno glielo dica che quando ci si veste per rappresentanza occorre anche lì scegliere.
O si dotano di sciampo medicale specifico.
O si vestano di chiaro evitando omeri innevati.
E già.
Oltre quelle insidiosissime particelle che cadono dai crani esfoglianti c’è anche la crosta lattea.
Domineiddio quelli con la crosta lattea!
Lui allora era un semi giornalista d’assalto. Scriveva scomodo, a volte, su carta stampata della Curia.
In quella d’allora realtà di provincia fascista democrista [lo resta ancora]: pareva strano uno come lui.
Troppo strano per essere vero.
E infatti non lo era.
Vero.
Però si vedeva, cazzo se si vedeva, che ne possedeva di stoffa.
Sarto dopo sarto divenne famoso, sparì agli occhi degli amici.
Non lo si vide mai più. Però al paesello tutti ancora ne parlano di lui.
Quando appariva/appare/apparirà nella scatola luminosa c’è un fremito fra i suoi “concittadini”.
L’orgasmo paesano. A secco però.
A proposito: a che punto siete con gli aggettivi, voi che non sapete del potere loro se usati giusti?
Gli aggettivi.
Sono storie amare quelle dei venditori di inchiostro.
Quello lì lo si cominciò a vedere sparato da colleghi famosi, a pontificare, scrivere libri, raccontarci del suo sermone, sempre uguale, tristemente noioso.
Un blablabla monocorde che al confronto i soliloqui della Cristina tettona del GF9 sono estasi.
Stonato, pieno di sicumera, in ecolalia, post balbuziente.
Poteva però anche fare tenerezze.
E invece no. Non era come si pensava.
Difatti.
Crollò a terra e si frantumò in piccoli pezzi, minutissimi, senza valore, manco si poteva ri-sconoscerli [scritto proprio con la “s”].
Era forfora?
Crosta lattea mal curata scesa a rappresentarlo?
Di fatto fu doloroso scoprirlo così identico al suo padrone.
Lui che aveva iniziato da piccolo a maledire i signori del potere mediocre.
Lui partito con il valore forte dirompente del Cristo vivente tra gli ultimi; vederlo così pallido, gonfio, con quella voce che non si sapeva se uscita dalla rabbia contro il diverso, difatto fastidiosamente femminea acuta, la voce, a urlare/urtare e “io le so tutte”… com’era cambiato quel tizio.
Più passavano i mesi più era incredibile.
Molto più credibile come pedina, dama, niente attacco al re.
Pezzo fra i tutti schierati sulla scacchiera.
Dai che ce l’hai fatta e prendere un posto!
Attento alle mosse.
Un passettino dietro l’altro, dietro, indietro.
Trasformato nei pensieri, parole, opere, omissioni.
Soprattutto omissioni di soccorso ai suoi stessi.
E’ arrivato un arrivato.
Sparì poi per un po’ il disastro doloroso.
Riapparve così come lo si vede adesso. Molto più magro. Tirato.
Grigio verde muffa derma.
Liftato pure?
Pare che tutto gli faccia schifo.
Integralista incattivito che piuttosto di ammettere errore sparerebbe alla statua dell’Assunta, rivendicando il gesto come giusto e dovuto per un simulacro.
Adesso non riesce nemmeno più quello.
Come si potrebbe mettere in satira uno che è già imitazione del suo simile passato e che non contento d’essere fantasma di ciò che era, si mette ad imitare in tutto il suo cavaliere di sventura?
Non sarebbe divertente.
Non sarebbe satira.
Era almeno amaramente sorridevole vedere la sua pantomima: lui che prendeva ordini dal suo pisello per decidere di cosa parlare e come condurre un’intervista.
Che si genufletteva ai ministri a lui graditi e diventava isterico bambino senza giocattolo se non c’erano suoi amici.
Ma quella, per l’appunto, era satira!
Cioè si fa per dire, quella era satira, ma era veramente lui, era così.
Ridicolo.
Che se gli manca una virgola, al prete lettore, non capisce più una mazza della teologia spiegata al popolino piegato, ma tanto, chissenefrega!, non capirebbe lo stesso [il popolino], lo hanno addormentato a suon di occupazioni totali degli spazi d’informazione.
E’ l’unico paese dove a qualsiasi ora del giorno o della notte, su tutte le reti, su ogni testata stampata possibile, ogni giorno, ci raccontano tutto del Papa, della CEI, delle decisioni di quello Stato Straniero, delle messe in pompa magna o di periferia…
Immaginate la stessa cosa al contrario.
Un po’ di Sci-Fi non guasta.
Prendiamo a caso uno Stato, il Liechenstein.
Che cosa succederebbe se il capo del Governo di quel piccolissimo territorio diventasse il più citato, mandato in onda, se i suoi discorsi su tutto fossero in diretta su ogni dove nei nostri organi di dis/informazione?
Qualcuno, molti [molti?], griderebbero allo scandalo.
Ma con il vaticano e il suo Capo no.
Genuflessi ci sorbiamo per tutto un anno la cristiana imposizione dell’irruzione nelle nostre case della Chiesa Ministero Politico.
Fosse anche Ministero religioso, e non lo è, non cambierebbe la cosa.
Ma ai parolai sta bene.
Anzi.
Con quanta veemenza quei “giornalisti” fanno proprie le scomuniche sulle scelte possibili dello Stato italiano emesse quotidianamente dalla Santa [?] Sede.
Tra i tanti quasi tutti si è sempre distinto per adesione totale il nostro di cui sopra.
Perché adesso dirige anche un giornale: i disastri non sono mai unici.
E da lì è contro tutto quello che secondo lui e il suo feudatario è comunista.
E’ comunista il preservativo ed è cristiano che i fratelli muoiano di Kaposi, soprattutto quelli africani.
E’ bolscevico chiedere di morire con dignità quando si è in vegetativo, la condanna alla vita eterna di sofferenza invece è Ecumenismo.
E’ rivoluzionario e quindi peccato mortale opporsi e chiamare le cose con il loro nome: un fascista non puoi definirlo in altro modo. E’ fascista punto e basta. Un seduttore del popolo si chiama così, come il serpente nella Genesi: seduttore!
Invece è eticamente cattolico ortodosso e di santa romana chiesa mistificare e raccontare bugie grandi come il cupolone.
E il perseverare?
Come si dice diabolicum nella reiterazione degli atti per la scomparsa metodica della verità?
Lo scandalo non sta tanto nella scorrettezza di certi personaggi “parlanti” ma in quelli che lo hanno tenuto a battesimo ed oggi non hanno il coraggio laico di mandarlo affanculo anche in diretta.
Questo grillo ormai morto, ombra noiosissima dell’ombra che già era da Gad Lerner, continua senza che qualcuno dei giornalisti veri, perché ce ne sono ancora!, lo inviti finalmente a tacere. Almeno per rispetto della morale e del pubblico pudore e che si dimetta dal rappresentare questa morte orrenda della Luce a cui partecipa non come attore.
Anzi continuano ad invitarlo perché il Padrone desidera così.
E se il datore di lavoro esprime mira anche minima d’essere rappresentato allora è pecorina!
Scusate la volgarità ma non c’era parola migliore.
A proposito: a che punto siete con il conflitto fra il vostro credo religioso e gli ultimi che stanno rantolando?
C’è sul vostro personalissimo vocabolario qualcosa che assomigli a: Gesù Cristo vi prenderebbe a calci in culo come ha fatto con i mercanti nel Tempio?
Come lo rendereste in italiano?
Gesù era comunista?
Era un bolscevico pericoloso che predicava la Verità anche a costo della vita?
Un clandestino straniero barbaro [con la barba!] da rispedire al mittente e da far crocifiggere al suo Stato d’origine?
Cristo la prostituta?
Il barbone?
Il nemico?
Lo studente anti involuzione da abbattere a manganellate?
Cristo il sangue versato alla Bolzaneto?
Ma che credenti siete? Che fede avete a parte l’emilio?
C’è bisogno come il pane che manca di gente che vi usi la parola contro.
Che non abbia paura di usarla.
Questa parola!
E allora: alla smunta ora cicala sguaiata che non aveva mai convinto come grillo [parlante?], e a quelli come lui, il consiglio da amici quali eravamo:
Che si vada a vedere gli ultimi editoriali di Ruggero Orlando alla RAI.
Che si tolga finalmente dai coglioni.
Che realizzi quanto sia peccatore e come è profonda la divisione ferita che si porta dentro.
Che cerchi un buon padre spirituale di quelli che ancora usano i calci in culo.
Che la smetta di sporcare carta e spazi in nome di Gesù il Cristo.
Che faccia finalmente Deserto!


Area Urbana

giovedì 9 aprile 2009

ALESSANDRIA - STRISCE BLU: DISOBBEDIENZA CIVILE



AUMENTANO TUTTO: ANCHE LA MISERIA.

Alessandria, 09.04.2009

Questa mattina tra le ore 12.30 e le 14.30 esponenti del Partito Democratico di Alessandria hanno parcheggiato le proprie automobili negli spazi contrassegnati dalle strisce blu, da poco a pagamento anche nelle ore di pausa lavorativa. Non solo: anche la sosta oraria è stata aumentata da 80 centesimi ad 1 euro.
La zona scelta per l'azione di disobbedienza è quella dell'Ospedale dove maggiore è il disagio per chi è costretto a visitare parenti e amici ricoverati durante la pausa.
Il discorso non cambia per le altre zone del centro: i danneggiati sono tutti i cittadini. specie chi deve consumare in fretta il pasto prima di riprendere servizio; i bar e i ristoranti. E ancora, se si pensa agli aumenti e alla carenza di parcheggi, tutti i commercianti.

Gli attivisti/volontari del PD quindi hanno deciso di disobbedire.
Hanno parcheggiato senza pagare il pedaggio e richiesto di essere multati.
E lo faranno giorno dopo giorno continuando ad accettare la contravvenzione e pagandola immediatamente, come dicono nel loro comunicato.

Sentenze recenti dei TAR del Lazio e della II Sezione della Corte di Cassazione però dichiarano illegali sia le strisce blu e le multe quando:
  • gli stalli a pagamento sono all'interno di una carreggiata;
  • se vicino alle aree a pagamento non esistono parcheggi liberi predisposti.
Le multe quindi sono impugnabili dinanzi ai Giudici di pace entro 60 gg.

- Fonti Codacons -

Crediamo che in questi momenti di grave crisi economica e democratica i cittadini debbano alzare la testa e non accettare con rassegnazione le imposizioni di chi decide sulle nostre pelli e tasche già vuote.
Invitiamo quindi a sostenere l'iniziativa di disobbedienza civile che rappresenza un segnale importante in questa città che da troppo tempo viene costretta al silenzio e al guinzaglio [come del resto succede nella quasi totalità di questo loro e sempre non più nostro Paese].

Sarebbe opportuno attivare anche un canale internet per contribuire economicamente all'eventuale pagamento delle multe, magari comunque presteso dalla municipalità.
Questa azione di protesta ci riguarda tutti.
Sconfina anche oltre il territorio di Alessandria.

Alziamo la testa!

Area Urbana



clic sul manifesto per ingrandirlo

leggi il comunicato ufficiale del PD - alessandria

martedì 7 aprile 2009

NAZISMI, DISTRAZIONI NAZIONALI E ANCORA RESISTENZA



NUOVI FANTASMI CHE CHIEDONO COMPLICITA'



E' da tempo che gruppi di fantasmi neri vengono liberamente lasciati pascolare per l'Italia.
E' successo tempo fa.
Li abbiamo visti in parata militare salutare alla romana.
Stesse bandiere di una volta.
Uguale abbigliamento.
Cambiano i nomi, la sostanza resta.
Che siano Movimento Occidentale Cristiano, Fratellanza Bianca, Associazione Culturale per la Vera Verità, Gruppo per il Piano Superiore... sempre di stesse matrici si tratta.
Poveri ignoranti che poco hanno avuto a che fare con lo studio.
Deficienti sbandati che corrono dietro a capi incartapecoriti che puzzano di morte a miglia di distanza.
Quei capi.
Sfruttano la mancanza di nutrimento dei neuroni dei "border line" neonazi/fasci usando anche case editrici ad hoc.
Così gli stupidi clinici restano tali e, studiando a memoria la merda resa pagine stampate, si illudono di sapere.
Talmente strafatti dalle perdite di vita vera da essere in compulsione totale, 24 ore su 24.
Li vedi quando non sfilano e non stanno in gruppo e paiono anche belli. Così attenti alle palestre, a sembrar maschi, odoranti di cuoio e scappamenti di moto.
Poi è un attimo.
La follia disperata è repentina.
Cominciano a salmodiare luoghi comuni, bestemmie, slogan calcistici ultras, insulti a piacere: tutto in un unico filo conduttore che è l'ammazzare il diverso da loro.
Non hanno neppure fantasia nell'applicazione della pena capitale che vorrebbero infliggere: è sempre la stessa, non merita neppure trascrizione talmente è noiosa.
Di sicuro non si sono mai soffermati ad ascoltare la voce di quei "maschi" alla Göering che amano così tanto scimmiottare.
E' certo che non hanno mai sentito lo stridore tra il passo dell'oca, così virile!, e il timbro femmineo, isterico, gracchiante di quelle SS.
Sicuramente poco sanno delle vere origini anagrafiche di Hitler e pensano che il Fest sia la fine dell'Oktober.

Ma se questi poveretti, giovani e ancora più giovani, croste pure loro del rifiuto e abbandono sociale, riescono semplicemente ad indignare, tanto che verrebbe solo voglia di prenderli a ceffoni e mandarli in castigo dietro la lavagna con il catechismo tra le mani, non provocano le stesse reazioni i loro capi.
Quelli no.
Quelli non sono stupidi.
Sanno perfettamente quello che vogliono.
E come lo vogliono.
E chi strumentalizzare.
Quali balle raccontare.
Come rendere fascino alle panzane.
Basta buttare un occhio dalla loro parte:

Atanor Editrice Massonica
Edizioni all'insegna del Veltro libreria europea Storia del Novecento L'Ultima Crociata Novantico Libreria Aar Passi Perduti Eco Edizioni Greco & Greco
La Biga Alata Orion Europa-Settimo Sigillo Uomo Libero TuttoStoria Italia Tricolore Rassegna Periodici Italia rsi

Si trova di tutto.
Dalla negazione della Shoah alla filosofia della superiorità della razza, dalle traduzioni di comodo di testi sacri alla demolizione del diario di Anna Frank e conseguente diffamazione del padre [Otto Frank], dalla demonizzazione del popolo Ebraico come assassini di Gesù e quindi nemici dell'occidente cristiano fino ai deliri ripresi dalle teorie del Ku Klux Klan e via così dicendo, in un crescendo di idiozie mascherate da "la vera storia ve la possiamo solo raccontare noi".
C'è anche chi continua l'opera di Julius Evola perché, dice, il suo spirito gli fa da guida
Poi ci sono gli psicoarcheologi, i fanta antropologi, i finti antroposofi, gli astrologi della politica universale: sembrano scherzi parolai queste "professioni", ma c'è chi le pratica e pubblica.

Come il conte che affermava d'essere stato ambasciatore negli orienti, console onorario o meno di non si sa bene per chi o per cosa, portatore di verità "sepolte" dagli alieni [o comunque da razze superiori alla nostra], discepolo di "maestri non comunicabili", che usava tenere conferenze invitando ad addormentarsi, perché in tal modo, "appunto sopìti, le [sue] parole avrebbero raggiunto meglio la vera mente degli ascoltatori".
Accadeva così davvero: lui raccontava di cazzate a sale gremite di sfigati sociali, di disperati alla ricerca di conforto, una specie di corte dei miracoli, e puntualmente, tra i tanti, qualche decina di uditori cadeva in sonno profondo.
E lui, l'illuminato, invitava tutti ad osservare in silenzio quegli addormentati, perché "solo loro in questo momento posseggono il dono della Vera comprensione, hanno in pratica messo a tacere la prima mente, la serva, lasciando aperto il terzo occhio, vera via alla captazione del messaggio nascosto tra le parole che io invio".
A ragionare dopo con quegli addormentati, negli intervalli tra la prima e la seconda parte delle conferenze "psicotroniche" che duravano ore, si scopriva che chi dormiva lo faceva perché sfinito da una settimana di lavoro duro nell'edilizia, nei campi o in fabbrica; che era lì solo perché aveva accompagnato la moglie depressa grave, o il figlio in percorso da tossicodipenza, un amico caro con malattia incurabile, un fratello alcolista, una sorella candidata al suicidio... non gliene poteva fregare di meno di quello che raccontava quel vecchio là sul palco, ma sperava che almeno servisse d'aiuto ai suoi cari lì così devoti.
Se si cerca neppure con molta attenzione tra le tonnellate di cose scritte e pubblicate da questo predicatore del sonno indotto ci si imbatte in quelle visioni che tanto erano care anche ai Gerarchi di allora come a quelli nuovi di oggi.
Una società futura fatta solo da ariani.

Altri e non meno inquietanti i discorsi percorrono le Edizioni Mediterranee, chi stampa e diffonde Kremmerz e il Gruppo di Ur, fino a giungere a ciò che viene distribuito alla base della piramide... cioè quegli infiniti rivoli di "amore totale" e "conoscenza superiore" chiamati New Age che nulla hanno a che spartire con le apparenze che rappresentano.

La summa dei seguaci dell'Età dell'Acquario è semplice, chiara, e pericolosamente sotto gli occhi di tutti: stanno aspettando la nuova venuta del Liberatore.
Non si capisce se questo Cristo che loro attendono sia un certo Matreya o Maitreya in quel di Londra e sobborghi; se questo messia che già "predica" si chiami Sai Baba piuttosto che Evola reincarnato o siano tutti i vari "santi" e "Illuminati" che spuntano come funghi allucinogeni in convegni e chiese dai nomi più improbabili.
Le Chiese degli Amici dei Piani Superiori, le Strade Alte, Isidi Svelate, Vie dei Nuovi Redentori...
Fatto sta che tutti si raccontano della Nuova Società Acquariana e fissano pure una data: il ridicolo anno 2012?
Se si smette di ridere e ci si ferma a leggere il motivo conduttore che sostiene tutti questi movimenti, allora la questione diventa seria.
Loro dicono che l'umanità sarà purgata, purificata, resa santa e senza peccato.
Che i nuovi appartenenti al genere terreno avranno altezza fisica ragguardevole, pelle chiarissima, tutti biondi, con occhi azzurri, simil angeli, poco connotati sessualmente, in androginia, soprattutto: saranno esseri superiori che "guideranno" tutti gli altri.
Quali altri?

Vengono allora alla mente quelle "chiese segretissime" già fondate da Hitler & Co, quei posti nascosti in castelli costruiti apposta, con dodici nicchie in cerchio e al centro la tavola rotonda.
Sopra a questa la sala del comando, dodici apostoli intorno al messia.
Chi fosse questo messia che avrebbe dovuto sedersi in mezzo è facilmente immaginabile.
E la Jugend suprema, gli angeli, da scegliere tra i giovani addestrati ad hoc in scuole occulte.
E poi Ufo, Thule, medium, alieni che dettavano progetti, SS iniziatiche, logge più segrete delle altre.
Come allora, anche oggi chi prova a parlare di queste cose e lo fa pubblicamente rischia di proprio.
Chi si ricorda ancora di Cecilia Gatto Trocchi?
Di quante volte in trasmissioni televisive sia stata minacciata di morte, lei e i suoi cari.
E fu poi morta "suicida" nella tromba delle scale del suo palazzo con la foto del figlio stretta tra le mani.
Anche il figlio morto poco tempo prima in un incidente stradale "normale", ma a leggere bene le cronache qualcosa di nero bizzarro salta fuori.
E Giuditta Dembech di Torino che cosa può raccontare del suo periodo passato in persecuzione perché aveva provato a scrivere di certo cialtronismo "magico"?
Diceva la Trocchi: "se non sei preparato culturalmente non puoi contrastarli, non puoi andare a loro conferenze digiuno di studio anche classico... solo se lo hai fatto, e vi invito a farlo, potrete rendevi conto di quante scemenze storiche, filosofiche, antropologiche questi ci raccontano..."
C'è Massimo Introvigne che ne scrive di questi pazzi, con lui il Gris e il Cesnur, ci sono schede on line, nel sito del Ministero degli Interni su "questi movimenti dell'amore fraterno nero" gestito dai similangeli.

Si vergogni la Signora Moratti che da ex ministra della pubblica "distruzione" non è riuscita a capire chi ha ospitato a Milano il 5 aprile.
Si vergogni il Signor Alfano che avendo accesso a documenti specifici, anche riservati presumiamo, non ha mosso dito per fermare i neonazisti.
Si vergogni Brunetta che istericamente liquida la manifestazione CGIL al Circo Massimo del 4 aprile come "scampagnata", ma non ha neppure avuto un po' di fiato corto per spostare le sue "forze di dissuasione" dalla Sapienza all'Hotel dei Cavalieri. Anzi.
Si vergognino i prelati.
Si vergognino le testate giornalistiche Rai e Fininvest che hanno nascosto i titoli.
Si vergognino le Istituzioni che non vedono le ANPI italiane tutte attente a quello che sta di nuovo avvenendo in Italia.

Non è un caso se da Yotube, Facebook e Myspace i "gruppi" neri siano stati cacciati su richiesta del parlamento europeo.
Non è un caso se in Europa nessuno li vuole e devono approdare negli USA per propagandare e fare proselitismo.

L'Italia invece li ospita.
Li scorta con agenti in divisa.
Li accompagna proteggendoli nel percorso blindato.

Signori delle Istituzioni ci vergogniamo noi per voi.
Non abbiamo parole se non finire questo intervento sicuri che quello che è successo oggi il 5 aprile 2009 milano è frutto del vostro non aver studiato a fondo.
Ma ve lo vedete Borghezio o Calderoli a discutere di fascismi/nazismi, plagi dal buddhismo ad opera dei nazionalsocialisti, di Thule e esoterimi nel terzo reich, di gerarchi criptochecche passati e/o presenti?
Ce ne potrebbe parlare la Carfagna?
La Carlucci?
Santanché?
Gelmini?
Suggeriamo alcune notizie storiche ai non-garanti attuali della Costituzione della Repubblica Italiana, notizie peraltro facilmente rintracciabili.
Signori ministri: bastava Google.

IL MSI-FIAMMA TRICOLORE

Costituita nel gennaio del 1995 da coloro che rifiutarono di aderire alla trasformazione del MSI in Alleanza Nazionale, la "Fiamma Tricolore" rappresenta ancora oggi la realtà più consistente ed organizzata della destra radicale.
Dopo aver inizialmente raccolto tutte le diverse componenti del neofascismo indisponibili a seguire la strada indicata da Gianfranco Fini, ha via via progressivamente perso molti pezzi per strada.
Il primo ad andarsene Giorgio Pisanò ed il suo piccolo gruppo di "Fascismo e Libertà", quindi , nel settembre del 1997, la componente di "Alternativa Nazional Popolare" di Adriano Tilgher e Tomaso Staiti di Cuddia, poi Nicola Cucullo, Sindaco di Chieti, Roberto Bigliardo, deputato europeo, e Marco Valle di Milano, in parte transitati nel "Movimento Sociale Europeo", infine , nel febbraio del 2001, la componente di Nicola Silvestri passata direttamente sotto le insegne del "Fronte Nazionale".
Per certi versi anche "Forza Nuova" ha preso il via da una scissione del "MSI-Fiamma Tricolore" dopo il commissariamento di Rauti del settore giovanile ed il divieto di circolazione per il bollettino "Foglio di Lotta", animato da Roberto Fiore e Massimo Morsello.
Con meno di 5 mila iscritti il MSI-FT vanta una presenza sul territorio nazionale a macchie di leopardo, dispone di un quotidiano "Linea " ( non più di qualche centinaio le copie vendute ) e di un sito-internet.
"Padrone "assoluto del partito Pino Rauti, storico discepolo di Julius Evola e principale fondatore di "Ordine Nuovo", il gruppo di ispirazione neonazista responsabile materiale, secondo diverse sentenze e le indagini ancora in corso svolte dalla Magistratura, di tutte le stragi compiute in Italia dal 1969 al 1974.
Dopo aver conseguito 500 mila voti alle ultime elezioni europee del 1999 ( 1,6%), il "MSI-Fiamma Tricolore" è stato determinante nel 2000 per far vincere il Polo nelle elezioni regionali in Abruzzo e in Calabria.
Il MSI-FT si autodefinisce "nazionalrivoluzionario" e dichiara di ricollegarsi ad una concezione del fascismo "antiborghese e anticapitalista". Si batte per la "difesa dello Stato Sociale", l’uscita dell’Italia dalla NATO e soprattutto contro l’immigrazione, unico vero e reale cavallo di battaglia politico ed elettorale.
Dopo aver dichiarato di presentarsi autonomamente , con proprie liste e candidati, alle elezioni politiche del maggio 2001, ha poi concluso con il Polo patti espliciti di desistenza ( Sicilia) o mascherati ( Lazio, Abruzzo e Umbria), garantendosi in questo modo l’elezione di un Senatore ( Luigi Caruso) nel collegio di Avola.
Nel suo ultimo congresso ( il 3° dalla fondazione ), tenutosi nel febbraio 2002, tra inni al "Duce"e messaggi affettuosi di Jorg Haider, due le decisioni da segnalare: il passaggio di mano di Pino Rauti ( ritiratosi nel ruolo di presidente del partito) in favore di un nuovo segretario nazionale ( Luca Romagnoli) e soprattutto il varo di una "nuova tattica politica" incentrata sull’alleanza elettorale con la "Casa delle Libertà", suggellata nelle elezioni parziali amministrative del 26 maggio scorso con un accordo in più della metà dei Comuni in cui si votava, quasi tutti al sud.

IL "FRONTE SOCIALE NAZIONALE"

Nato da una scissione della "Fiamma Tricolore" non raccoglie più di qualche centinaio di aderenti. In analogia con il "Front National" di Le Pen ( di cui intendeva imitare l’esperienza ) ripropone una sigla ricorrente nella storia del neofascismo italiano. In questo stesso modo si denominava infatti l’organizzazione golpista di Junio Valerio Borghese e così quella di Franco Freda, fondata nei primi anni ’90 e successivamente sciolta per "ricostituzione del partito fascista".
Nel "Fronte Nazionale" ( recentemente trasformatosi nel "Fronte Sociale Nazionale") sono confluite le esperienze ( inizialmente transitate nella "Fiamma" ), di "Alternativa Nazional Popolare" e della rivista "La spina nel fianco" ( risalente al 1992 ).
Quasi inesistente al nord, è riuscito a raccogliere 25 mila voti ( il risultato più eclatante della sua storia ) alle elezioni provinciali di Roma nel 1998 ( 18 mila nella sola capitale ).
Nel 1999 ha subito la scissione della cosiddetta componente "nazionalcomunista" aggregatasi attorno alla rivista "Rosso è Nero "( di cui parleremo più avanti ).
Leader incontrastato Adriano Tilgher, da sempre braccio destro di Stefano Delle Chiaie, oggi formalmente animatore dell’agenzia di stampa "Publicondor" . Altre figure conosciute nell’ambito della destra radicale : Paolo Signorelli ( tra i massimi dirigenti di "Ordine Nuovo" più volte inquisito per omicidio ), Enzo Erra e Rutilio Sermonti ( autore insieme a Rauti di una "Storia del fascismo"in sei volumi.).
Nel programma del FSN la "lotta all’immigrazione" e alla "società multirazziale", l’opposizione al "mondialismo", ed in nome di un’"Europa unificata" l’uscita dell’Italia dalla NATO.
Il "Fronte Nazionale" si è anche fatto promotore, nella primavera del 2000, della costituzione di una casa comune della destra radicale, la cosiddetta "cosa nera", una sorta di "polo autonomo" elettorale.
Data l’indisponibilità di Rauti ha anch’esso deciso di presentare alle elezioni politiche proprie liste nei collegi senatoriali di Lazio, Abruzzo e Sicilia, oltre che candidare lo stesso Adriano Tilgher alla carica di Sindaco di Roma.

RINASCITA NAZIONALE

E’ la più recente fra le formazioni della destra radicale italiana. Nata nel luglio del 2000, si configura come una confederazione di gruppi, testate "nazionalpopolari", centri culturali, gravitanti attorno al quotidiano "Rinascita Nazionale".
Punta dal "basso" alla costruzione di un nuovo soggetto politico. A questo progetto hanno, al momento, aderito riviste come "Uomo Libero", "Orientamenti", "Italicum", "Utopia","Avvento". Coordinatore del movimento e direttore di "Rinascita" una vecchia conoscenza: Ugo Gaudenzi, già fondatore di "Lotta di Popolo", la sigla che dietro il paravento del "nazi-maoismo", a cavallo tra gli anni’60 e ’70, fu utilizzata per operazioni di provocazione ed infiltrazione ai danni della sinistra.
Altri dirigenti di rilievo: Piero Sella (direttore di "Uomo Libero", testata neonazista e antisemita ) e Paolo Zanetov ( ex-"Ordine Nuovo", passato alle cronache per aver confidenzialmente "anticipato" alla propria fidanzata la strage di Piazza Fontana ).
Questi i punti programmatici di "Rinascita Nazionale": costruzione di "un blocco alternativo ai poli di destra e di sinistra ", "blocco dell’immigrazione", "opposizione al mondialismo e alla società multirazziale", "abrogazione della riforma delle Forze Armate", "Europa di popoli-nazione e delle Patrie". Sue anche alcune iniziative pubbliche "negazioniste" dell’Olocausto.
Un ultima nota sul simbolo: dopo aver riprodotto, senza grandi variazioni, lo stemma delle SS italiane ha recentemente ripiegato su una più tradizionale folgore, già emblema di Jeune Europe ( una delle più importanti "Internazionali nere" degli anni ’60).

FORZA NUOVA.

Rappresenta in questi anni l’organizzazione emergente nel campo della destra radicale. Fondata nel 1997 da Roberto Fiore e Massimo Morsello ( condannati per associazione sovversiva e banda armata, a lungo latitanti a Londra fino alla prescrizione dei reati), si ripropone come reincarnazione di "Terza Posizione", raggruppamento eversivo della seconda metà degli anni ’70.
"Forza Nuova" , come TP ancor prima, si ispira alla "Guardia di Ferro" movimento ultracattolico e antisemita, nato in Romania negli anni ’30, da cui anche simbolicamente trae la data della propria costituzione : il 27 settembre, giorno di San Michele Arcangelo, protettore dei "guardiani" rumeni.
In bilico fra richiami al fascismo storico ( " Le leggi sociali fasciste furono la luce del mondo" ) e al tradizionalismo cattolico ( sua l’idea di trasformare la croce celtica da simbolo pagano in emblema della cristianità ), punta a costruire un vero e proprio partito. Per il momento ha aggregato solo alcune piccole schegge sparse dell’area radicale ( dalla "Fiamma Tricolore"e dal "Fronte", ma anche da "Alleanza Nazionale" ) e soprattutto gran parte delle vecchie e disperse bande di nazi-skin, che costituiscono in realtà la sua attuale base militante. Dispone di numerose sedi e, come è noto, di notevoli mezzi finanziari derivanti dalle mai chiarite ( nonostante solenni promesse sempre andate deluse ) attività commerciali e imprenditoriali impiantate in Inghilterra.
Nel solco del tradizionalismo cattolico più estremo "Forza Nuova" pone in cima al proprio programma l’ abrogazione delle leggi abortiste e la difesa della "famiglia", oltre al ripristino del Concordato fra Stato e Chiesa del 1929.
Cercando di far sua lezione di Haider e di altri movimenti populistici del nord Europa si erge a difesa delle tradizioni religiose e culturali minacciate dall’ invasione extracomunitaria. Strettissimi anche i rapporti con altri movimenti cattolici "tradizionalisti", in particolare "Militia Christi".
Tra i suoi dirigenti, non a caso, alcuni anziani protagonisti dell’oscurantismo cattolico più intransigente come Piero Vassallo, autore tra l’altro nel 1959 di un saggio in difesa dei criminali nazisti processati a Norimberga. Ultimamente recluta anche vecchi arnesi provenienti direttamente dalla "strategia della tensione" come Mario Di Giovanni ( una vecchia militanza in "Avanguardia Nazionale" ) e Nico Azzi ( autore della famosa fallita strage sul treno Genova-Roma del 7 aprile 1973 ).
"Forza Nuova" mantiene rapporti di "fratellanza" con altre formazioni a livello europeo, in particolare con il NPD tedesco e la "Falange" spagnola. E’ in questo panorama, forse l’unica realtà a porsi seriamente il nodo delle relazioni internazionali.
Impresentabile per il Polo, dopo la bomba di Andrea Insabato alla redazione de "Il Manifesto", nel dicembre 2000, FN ha tentato la carta della presentazione autonoma alle elezioni politiche, candidando suoi esponenti nei collegi senatoriali in alcune regioni ( Lombardia, Veneto, Lazio e Campania ), oltre che alle amministrative di Roma e Milano . Deludentissimi i risultati. Ora ci riprova sperimentando l’unità d’azione con l’europarlamentare Mario Borghezio e i suoi "volontari verdi". Una convergenza che ha già portato a numerose iniziative in comune, da Milano a Roma.

IL MOVIMENTO NAZI-SKIN.

Gran parte delle bande di nazi-skin si sono mosse in questi anni all’ombra di "Forza Nuova" che, in questa veste, ha anche tentato di riciclare il vecchio progetto di "Base Autonoma".
L’iniziativa di "Base Autonoma", intrapresa agli inizi degli anni ’90, passò attraverso la costruzione di alcune associazioni ( il "Veneto Front Skinheads" e "Azione Skinhead" a Milano ), un centro di coordinamento ( "Skinheads d’Italia" ) ed il rapporto con alcune formazioni della destra radicale ( in particolare il "Movimento Politico" di Maurizio Boccacci ).
Ancora attivo ( dopo l’intervento della Magistratura che nel ’93 e nel ’98 portò allo scompaginamento di "Base Autonoma" e di "Hammerskinhead"), è il "Veneto Front Skinheads", fra l’ altro promotore nel settembre 2000 della manifestazione a Cernobbio ( ripresa con grande evidenza dalla stampa nazionale ) contro l’annuale convegno degli industriali. Il "Veneto Front Skinheads", dopo essere stato negli anni ‘80 lo strumento principale per la rottura su basi razziste e naziste del composito fenomeno skinhead, riconosce esplicitamente come propri riferimenti: Julius Evola e Alfred Rosenberg ( il teorico della razza nel "Terzo Reich" ), l’OAS, la rumena "Guardia di Ferro" ed il Ku-Klux-Klan.
Il movimento nazi-skin, indipendentemente dai rapporti politici intrattenuti con le formazioni della destra radicale, continua a manifestare una propria autonomia e a ritagliarsi uno specifico circuito con forti legami a livello internazionale.
Muovendosi da sempre in ambito giovanile , assegna alla presenza nelle tifoserie ultrà, nelle curve degli stadi, e soprattutto alla musica, attraverso propri gruppi, una funzione essenziale sia aggregativa che di veicolazione di contenuti razzisti.
E’ proprio attraverso la musica che ancor oggi, vengono mantenuti i rapporti con le realtà degli altri paesi. Il network principale è rappresentato dal "White Power Rock", insieme di organizzazioni politiche, gruppi musicali, bande metropolitane giovanili, etichette discografiche, a livello mondiale.

I "COMUNITARISTI" ED I FILO-ISLAMICI.

E’ questa un’area assai variegata e complessa. Si passa dalle riviste "Orion" e "Aurora" , alla rete italiana dei "circoli comunitaristi", per finire alla "Comunità Politica di Avanguardia" di Trapani.
Il comune denominatore di questo micro-universo è l’idea, da un lato, della necessità del ritorno alle origini "rivoluzionarie", di "sinistra" del fascismo e del nazismo ( alle sue componenti "socialiste" ), e dall’altro, il sostegno politico ai movimenti antimperialisti, fino a scoprire nell’integralismo islamico uno strumento di lotta al cosiddetto "mondialismo".
E’ in particolare la rivista "Orion", animata da Maurizio Murelli ( condannato per la morte di un agente di Polizia avvenuta a Milano il 12 aprile del 1973, dilaniato da una bomba a mano lanciata durante una manifestazione della "Maggioranza Silenziosa" ), a sostenere un ruolo di primo piano nel collegamento e nel dialogo fra le diverse anime di quest’area.
Tra le figure più accreditate: Claudio Mutti, già fondatore dei comitati per la scarcerazione di Freda, proprietario della casa editrice "Edizioni del Veltro", indagato più volte nell’ambito di fatti eversivi, protagonista di diversi tentativi di infiltrazione a sinistra, autore di "Nazismo e Islam" ( in cui venivano esaltate le gesta della 13° Divisione SS mussulmana della Bosnia –Erzegovina ). Da anni Claudio Mutti si dichiara convertito all’islamismo.
I "circoli comunitaristi", dal canto loro, provengono dall’esperienza della rivista "Rosso è Nero" interna al "Fronte Nazionale" di Tilgher. Dopo essersene scissi, si sono presentati per qualche tempo come sezione italiana del "Partito Comunitarista Nazional-Europeo", vecchia creatura di Jean Thiriart, ex-combattente SS condannato per collaborazionismo, divenuto a partire dagli anni ’60 una delle personalità principali nell’ambito del neonazismo europeo nel secondo dopoguerra. Teorico del "comunitarismo", come "superamento in avanti del nazismo e del comunismo" ( depurato ovviamente da Marx ) Jean Thiriart ha fondato più di un ‘ internazionale nera, tra le altre "Jeune Europe", che in Italia originò prima "Giovane Europa" e poi "Lotta di Popolo". Sua la frase:"Il plastico sarà il megafono dell’anticomunismo nella seconda metà del ventesimo secolo".
I "circoli comunitaristi" si sono sempre rifiutati di farsi collocare a destra, cercando con una certa insistenza di "infiltrarsi" nel movimento no-global, prima come "Unione dei Comunisti Nazionalitari" ed ora sotto la sigla di "Socialismo e Liberazione". Esattamente come provò a fare "Lotta di Popolo" nel 1969 nel movimento studentesco di Roma. Si tratta con tutta evidenza di un gruppo di provocatori che per rendere credibile la propria opera di camuffamento attinge a piene mani dalla simbologia della sinistra. Sui loro siti-internet è possibile leggere contemporaneamente scritti di Marcos e Che Guevara, di Mussolini e Nietzsche.

I CATTOLICI TRADIZIONALISTI.

E’ il concetto di "tradizione" da sempre il terreno unificante e di incontro fra le diverse anime della destra radicale. In quanto richiamo ad un passato di "valori assoluti e soprastorici", capace di "consacrare" tutte le diverse "aristocrazie del passato" ( non importa dove esse affondino le proprie radici, se nel "Sacro Romano Impero" o nella mitica "Roma arcaica" ), in esso tendono a riconoscersi tanto le correnti pagane quanto quelle tradizionaliste cattoliche.
In nome del rifiuto del "mondo moderno", della "democrazia e dell’egualitarismo", le componenti ultracattoliche si sono in questo modo spesso intrecciate con l’articolato arcipelago neofascista.
Così è da sempre. In Italia fin dai primi gruppi terroristici del dopoguerra, dai FAR ( Fasci di Azione Rivoluzionaria ) che vedevano al proprio interno noti personaggi dell’ultracattolicesimo anticomunista, per passare agli epigoni di monsignor Léfebvre, per finire ad oggi all’influenza che il tradizionalismo cattolico esercita nei confronti di formazioni come "Forza Nuova".
L’associazione di gran lunga più importante e longeva, in questo mondo, è certamente "Alleanza Cattolica". Fondata negli anni ’60 da Giovanni Cantoni ( amico di Freda ) e Agostino Sanfratello ( oggi dalle parti di "Forza Nuova"), AC è in realtà da sempre la sezione italiana della brasiliana "Tradizione, Famiglia, Proprietà" ( la "TFP" ), espressione delle gerarchie cattoliche più retrive in Brasile, animatrici in quel paese e successivamente nell’America Latina di un movimento anticomunista in difesa della grande proprietà terriera.
Di "Alleanza Cattolica" se ne parlò a lungo sulla stampa italiana negli anni ’70 per presunti finanziamenti provenienti dalla CIA. Il simbolo è rappresentato dall’aquila nera di San Giovanni con al centro il Sacro Cuore della Vandea. Al suo interno la carica massima di "reggente", tanto per dire, viene svolta "in nome e per conto della Madonna"(!). I suoi aderenti lottano per l’"instaurazione cristiana dell’ordine temporale" e si definiscono senza mediazioni "controrivoluzionari", individuando nella rivoluzione francese il principale processo storico di "scristianizzazione" all’origine di tutti i mali del tempo presente ( dal suffragio universale , al Parlamento, ai partiti, all’eguaglianza formale ), in una parola della "modernità".
Tra i suoi associati: Alfredo Mantovano già della segreteria nazionale di "Alleanza Nazionale" ed ora sottosegretario agli interni nel governo Berlusconi, Marco Respinti, a lungo responsabile della pagina culturale de "Il Secolo d’Italia", gli avvocati Mauro Ronco e Benedetto Tusa, difensori nel processo per la strage di Piazza Fontana rispettivamente di Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni.
Accanto ad "Alleanza Cattolica" un posto di rilievo viene occupato dal "Centro Lepanto", nato da una scissione proprio di "Alleanza Cattolica" nel 1982 ( sue le battaglie più virulente contro l’omosessualità e l’ "invasione islamica"), da "Militia Christi" ( impegnata in campagne contro i commercianti ebrei ) e dalla storica "Fraternità di San Pio X" fondata da Léfebvre ( presente non meno di tre anni fa a Torino accanto all’On. Borghezio della Lega Nord per "benedire" l’avvio della raccolta delle firme per il referendum contro la legge sull’immigrazione ).
Va certamente ricordato come dopo Roma sia la città di Verona il centro principale di irradiazione, su scala italiana, di raggruppamenti cattolico-tradizionalisti. Qui, più che altrove, strettissimo è il rapporto con la Lega Nord, e Alleanza Nazionale. A volte un insieme indistinto.

RIVISTE E CASE EDITRICI.

Tra le riviste, oltre alla già citata "Orion", occupa un posto di riguardo "Uomo Libero" diretta da Piero Sella. Attiva da 20 anni circa, ha rappresentato nell’ultimo decennio in Italia la cassa di risonanza del movimento negazionista dell’Olocausto e dei campi di sterminio. Ha in questo senso svolto un ruolo guida riguardo l’intera area della destra radicale.
Tra le principali case editrici, per vastità di catalogo, continuità e presenza editoriale, vanno sicuramente annoverate: le "Edizioni Settimo Sigillo", la più importante ( 300 titoli in catalogo, venti collane, edita anche la rivista revisionista "Storia e verità"); le "Edizioni AR", fondata nel 1964 da Franco Freda ( zeppe di testi antisemiti e negazionisti ); la "Società Editrice Barbarossa" ( collegata ad "Orion" ); le "Edizioni del Veltro" di Claudio Mutti.
Di rilievo anche le "Edizioni Mediterranee", dirette da Gianfranco De Turris, impegnate in questi ultimi anni nella ristampa delle opere principali di Julius Evola ( De Turris è anche il presidente della stessa "Fondazione Evola" ).

ETICHETTE DISCOGRAFICHE.

Due le realtà degne di menzione: "Rupe Tarpea" ( agenzia di produzione e commercializzazione romana ) e la "Tuono Records" ( casa discografica fondata alla fine degli anni ’80 nell’ambito del "Veneto Front Skinheads").
Attraverso il sito di "Perimetro", legato a "Rupe Tarpea", è possibile ascoltare, tra le tante, anche le canzoni di Massimo Morsello ( una è dedicata all’ex-generale delle Waffen-SS e criminale nazista Léon Dégrelle ) , come di diversi gruppi dai nomi inequivocabili: "Intolleranza", Corona Ferrea" e "Hyperborea".
Una segnalazione: la "Tuono Records" produce il gruppo musicale dei "270 Bis". Il cantante, Marcello De Angelis ( già esponente di "Terza Posizione"e a suo tempo condannato per "associazione sovversiva"), è attualmente anche il direttore della rivista "Area", mensile della destra sociale di "Alleanza Nazionale". Il pezzo forte dei "270 Bis", manco a dirlo, una canzone dal titolo "Claretta e Ben", dedicata alla Petacci e a Mussolini. Una strofa: " ..io ho il cuore nero e me ne frego e sputo in faccia al mondo intero".

CONTRO IL MONDIALISMO.

Pur frammentato e diviso l’arcipelago nero, non deve trarre in inganno, si muove nella stessa direzione.
Ultimamente è il tema della lotta al "mondialismo" a tenere insieme tutte le sue diverse articolazioni. Il termine "mondialismo" potrebbe facilmente indurre ad alcuni fraintendimenti. In realtà niente a che vedere con le analisi sulla globalizzazione, neanche un lontano parente. Con questo concetto la destra radicale si riferisce infatti ad una "strategia per il dominio mondiale" perseguita, attraverso il capitalismo, dalle "lobbies ebraiche e dai circoli sionisti". Un complotto per "mescolare" e distruggere le "razze".

Area Urbana

sabato 4 aprile 2009

Antinazismo, Bertold Brech - La canzone della Moldava - Milva

"Si mutano i tempi, l'inutile lotta
di galli violenti futuro non ha.
I folli progetti di tutti i potenti
si oppongono invano al tempo che va"
B. Brecht

ANTINAZISMO, BERTOLD BRECHT - LA CANZONE DELLA MOLDAVA [scheda]

כל עוד בלבב פנימה
נפש יהודי הומיה
ולפאתי מזרח קדימה
עין לציון צופיה

עוד לא אבדה תקותנו
התקווה בת שנות אלפים
להיות עם חופשי בארצנו
ארץ ציון וירושלי

Testo: Bertolt Brecht
Musica: Hann Eisler - Bedrich Smetana


Ispiarata al poema sinfonico "Die Moldau" (La Moldava, in ceco Vltava) composto da Smetana nel 1874, adattata melodicamente al canto da Eisler per le parole di Brecht, "La Canzone Della Moldava" (questo il suo titolo in italiano) compare nell'opera drammaturgica "Svejk Nella Seconda Guerra Mondiale" (titolo originale: Schweyk im zweiten Weltkrieg) scritto fra il 1941 e il 1944.

Il Lied ha forte valenza antibellica, antinazista e rivoluzionaria, sia per il contesto drammaturgico in cui è posto (a cui fa anche da chiusura in epilogo), sia per lo stesso testo pervaso dalla speranza propositiva che "il tempo verrà" e che "i piani grandiosi dei duci si arrestano un giorno".

Ripresa da una lunga serie di artisti e gruppi (Katja Ebstein, Gisela May, Milva, Dagmar Krause, Barbez ecc.) nelle più diverse forme stilistiche di genere ed arrangiamento e tradotta in varie lingue, la semplicissima e splendida "Canzone Della Moldava" resta l'inno esemplare di come l'Arte sappia opporsi ai disegni politici dei pre-potenti e dei tiranni ricordandoci sempre che "chi è grande diventa piccolo e il piccolo cresce" e soprattutto che "la notte è di dodici ore, non di più".

È a sua volta ripresa da una melodia popolare italiana del XVI secolo, "La Mantovana", che è anche alla base dell'inno nazionale israeliano, Hatikva. Smetana la conosceva probabilmente nella versione svedese intitolata Ack, Värmeland.

Am Grunde der Moldau wandern die Steine
Es liegen drei Kaiser begraben in Prag.
Das Große bleibt groß nicht und klein nicht das Kleine.
Die Nacht hat zwölf Stunden, dann kommt schon der Tag.

Es wechseln die Zeiten. Die riesigen Pläne
Der Mächtigen kommen am Ende zum Halt.
Und gehn sie einher auch wie blutige Hähne
Es wechseln die Zeiten, da hilft kein Gewalt.

Am Grunde der Moldau wandern die Steine
Es liegen drei Kaiser begraben in Prag.
Das Große bleibt groß nicht und klein nicht das Kleine.
Die Nacht hat zwölf Stunden, dann kommt schon der Tag.

CANZONE DELLA MOLDAVA

In fondo alla Moldava vanno le pietre,
sepolti a Praga riposan tre re.
A questo mondo niente rimane uguale
la notte più lunga eterna non è.

Si mutano i tempi, l'inutile lotta
di galli violenti futuro non ha.
I folli progetti di tutti i potenti
si oppongono invano al tempo che va.

In fondo alla Moldava vanno le pietre,
sepolti a Praga riposan tre re.
A questo mondo niente rimane uguale
la notte più lunga eterna non è.

Trad. Giorgio Strehler - anche se non fedele completamente al testo letterario, è la versione più cantabile -

NO AI NAZISTI A MILANO - 05.04.2009


















Area Urbana aderisce alla petizione contro il raduno nazista a Milano

FIRMA L'APPELLO CLICCANDO QUI


ANPI - Rimini

Ottozona - Comitato antifascista zona 8 Milano

Movimento La Fabbrica - Milano

Chi sono - Fabio Poletti, La Stampa

Appello via web ANP
I

Bellaciao.org

Sinistra Democratica - Lombardia

Ecumenici


isole.ecn.org

Associazione Culturale Unisono - Conferenza Stampa hotel Cavalieri e interrogazione Ministro Interni

La Stampa.it

Metaforum.it - Appello Web

Rifondazione Comunista Buccinasco

La Repubblica.it, Colonia vieta il raduno neonazista

La Repubblica.it, Borghezio Lezioni di Fascismo

Appello Partito Democratico

ViceVersa - Milano

Il Giornale - Negata sala delle Stelline

Indymedia Lombardia

Articolo 21

Corriere.it - Milano

Pietro D'Ambrosio - Blog

Telelombardia.it

Dazebao.org

Radio Città Aperta - file Pdf: ci sono i nazisti chiamati a partecipare

ANPI - Lainate

Camera dei Deputati

Protesta Unione Comunità Ebraiche Italiane

Osservatorio Democratico Sulle Nuove Destre

Emanuele Fiano - Interrogazione al Ministro degli Interni

InfoAut - Informazione Antifascista

La Sestina - Centri Sociali contro il raduno

Punk666 - milano

Punkreas net


Il Sonno della Ragione

Sabina Guzzanti

Rete Scuole

Unione degli Studenti

ANPI - Nerviano

5 aprile: Milano ama la libertà, ripudia il fascismo


Domenica 5 Aprile i neo fascisti di Forza Nuova intendono organizzare un incontro a cui parteciperanno negazionisti, xenofobi, omofobi e razzisti da tutta Europa. Il copione l'abbiamo visto a Bergamo, dove la parata fascista e le cariche contro gli antifascisti, oltre a evidenziare la reale natura di questi soggetti hanno anche dimostrato, per l'ennesima volta, di quali appoggi godano. Quello che intendono fare a Milano è quindi l'ennesima provocazione ad uso e consumo di chi tenta di attaccare i diritti e le libertà di tutti noi, di chi foraggia questi personaggi soffiando sulle paure e sulle insicurezze diffuse per seminare odio, paura e politiche securitarie. A milano non c'è spazio per i fascisti.Il sostegno o il tacito assenso che le istituzioni milanesi stanno dando a questa iniziativa, per quanto venga presentato come rispetto della democrazia, non è casuale. La città che questa giunta vuole costruire ha necessità dell'azione devastante dei fascisti: differenze azzerate, pattugliamento di ronde per tutelare l'ordine degli affaristi d'ogni risma, dei redditieri e del profitto. La città di De Corato e Moratti è una città impaurita e blindata, una città vuota e infelice. E che nessuno ospiti il convegno di Forza Nuova, che si rifiuti la cittadinanza ai negazionisti e ai razzisti, come già fatto dalle Stelline che in seguito alle pressioni della milano antifascista hanno fatto marcia indietro.
Ma Milano non è solo odio e paura. E' fatta anche da chi rifiuta chi semina odio per la diversità e cultura autoritaria. E' fatta di medici che non vogliono essere delatori, di studenti, insegnanti e genitori che rifiutano le classi separate, migranti che non vogliono più essere merce, di donne e uomini liberi che non sopportano più chi vuole decidere delle loro vite.
E' una città plurale, una città antifascista.
Milano ama la libertà.
Milano antifascista e antirazzista.

Piazza Missori: Milano antifascista in maschera contro il raduno di Forza Nuova

Piazza Missori, h.12.30. La "Milano antifascista", con le maschere dei governanti locali e nazionali (le più gettonate sono Moratti, De Corato e Berlusconi) hanno tenuto una conferenza stampa sui generis, contro il raduno "nazifascista" che si terrà all'Hotel dei Cavalieri, proprio in piazza Missori, il 5 aprile prossimo. In sintesi: "Milano è una città aperta. Il raduno di fascisti nostrani ed europei è un'offesa per la città. I cittadini milanesi chiedono che questa manifestazione non abbia luogo". Milano è una città plurale, antifascista e antirazzista. Milano ama la libertà". La "Milano democratica e antifascista" invita i cittadini domenica 5 aprile in piazza della Scala, nelle stesse ore del raduno di Forza Nuova, per ribadire il proprio 'no' a questa convention. Parla il Consigliere regionale di Rifondazione Comunista Luciano Muhlbauer Servizio di Paola Ceretta

venerdì 3 aprile 2009

ALESSANDRIA - BUDDHA IN PASSIONE SENZA PASQUA



NIENTE VOTI ALLA MADONNA










Alessandria, quartiere Cristo.
02.04.2009, ore 11.15

il cannocchiale


Questa mattina davanti a una piccola fila di una cassa in un supermercato a basso costo
c'era una signora di età indefinibile. Certo non era giovane. I sessanta li aveva superati e
anche forse da molto.
Ma poteva averne ottantacinque come anche sessantadue di inverni sulle spalle.
I capelli di un colore non decifrabile: un giallo scuro misto a grigio piombo con una sfumatura
verde cupo. Opachi come lo spago sfibrato dei vecchi pacchi postali di una volta.
Il taglio era visibilmente casalingo, nel senso che i capelli li aveva corti, ma spettinati, in parti incollate,
ciocche più o meno lunghe. Scale alla nuca.
Una capigliatura da disastro.
Si leggeva tutto il disagio dell'abbandono e del malessere anche fisico.
E poi si è girata indietro.
Lo si capiva già dalle mani, che mettevano le poche cose scelte sul rullo di gomma, che la pelle non
era rosea.
Vederne il viso è stato conferma di anemia, rughe, occhi incavati in orbite come pozzi secchi.
Non aveva espressione.
Non si poteva comprendere se fosse irreparabilmente triste o abulica, abituata alla non più
reazione o disperata per un grande dolore.
Si capiva di certo che non poteva più sorridere.
Una nonancoramorta aliena umana.

Una confezione di insalata mista già lavata, tagliata: euro 1.29;
due panini "arabi": centesimi 80;
una bottiglia di acqua minerale marca "Guizza" cent. 24;
tre mele primo prezzo: centesimi 85;
sei uova in confezione di plastica: euro 1.10
una busta gigante di patatine "Pai": euro 2.45

TOTALE: euro 6,73

Niente borsa, ne aveva una sua di un altro negozio.
Altrimenti sarebbero stati centesimi 0.4 in più.
La sua borsa.
Strausata da troppe volte.
E con quale delicatezza ci sistemava "le cose" dentro.
L'attenzione a non danneggiare, tipica di chi fa i conti con le giornate nere.
E le notti ancora di più.
Sei euro e settanta tre centesimi.
I soldi li aveva in una mano. Un biglietto da cinque arrotolato stretto, un euro e monetine.
Mancavano tre centesimi.
Si capiva che non li aveva perché attendeva immobile il "va bene anche così" della cassiera.
"Va bene anche così".
E si è avviata verso l'uscita con la sua borsa tutte grinze, con il pacco di patatine gonfio, troneggiante
alto tra i manici a filo.
Non erano sicuramente per lei le patatine.
Non era persona da concedersi quel lusso bambino.
Forse per un nipote piccolo.
Un ammalato in casa.
Una figlia ancora golosa.
Lo capisci chi mangia le patatine e chi non lo può più fare.
Deduzione sicura guardandola ancora, lei, che se ne andava senza attenzione ai passi suoi.
Cosa vuoi che importi ad una così sentire quelle cose che scrocchiano tra lingua, denti e palato?
E poi, che cosa potrebbe ancora essere il piacere del salato proibito?
Bastava guardarla anche da lontano per com'era vestita, e si poteva, si può, esserne certi.
Un impermeabile di plastica violetto scuro, una volta cerato, scarpe deformi, a barca, senza quasi
più tacco.
Pioveva questa mattina, poco, ma pioveva.
Non aveva neppure l'ombrello.
Non è passata all'edicola accanto a grattare e vincere.
Vinta.

Alla mente improvvisamente irrompono le parole di Gautama:
"se incontri uno sporco, con le croste, lacero, che ti chiede elemosina o aiuto, che ti fa senso,
ribrezzo... allora quello è il Buddha."
Poi dopo lo disse anche Cristo.
E insieme a lui altri.
Quel Buddha che si allontanava verso una giornata di precarietà totale, zoppicando anche un
poco... quello proprio lui, vestito da accattona, senza tre centesimi a completare un conto da
fame, ammalato di paura del domani mattina, magra come solo chi si priva da molti mesi può
essere, con gli occhi secchi perché i Buddha non possono neanche più piangere... quella era
Cristo in croce in questi inferni.
Quella era la Rivoluzione caduta nel dolore.

Non c'è ne più per nessuno.
Che abbiamo ancora da festeggiare e perché?
Cristiana decisione, etica, morale, la decima, dare il superfluo, samsara nostro, bhakti,
samadhi, Satori, compassione, empatìa, dharma destino generazionale, shining, giustizia sociale,
di ricchezza ce n'è in abbondanza per tutti, quiddità, siddhi, provvidenza, solidarietà, cooperazione,
politica, appartenenza, venerdì santo, alzati e cammina, adorazione simulacro e mille ancora
di cose che portano tutte ad una.
Convergono al centro.
Si tratta sempre d'amore.

In questo adesso non altrove anche nell'ultimo degli angoli.
Probabile.
Non c'è bisogno di raggi laser al cielo, inaugurazioni, cannoni luminosi, ricevimenti e cene,
sponsor all'amico mio, mostre di mostri fotografati da altri mostri, carte patinate in libretti,
gigantografie per farvi grandi come case, che mancano le case, perché la notizia è sfrattata,
come le abitazioni.
Non ci occorrono fuochi a mezzanotte, concerti per i voti, rappresentanze, bande, saltimbanchi,
pagliacci e fiere.
Adesso davvero si vedono cammelli attraversare crune di aghi per suture e i ricchi stanno in paradiso.
Accanto gli inferi dove stazionano i maledetti, quelli che sempre più ultimi.
Stanno qui gli opposti.
Esposti.
Empirei e dannazione. Su questa terra.
Non se ne può più di eresie.
Beati gli ultimi. E se gli ultimi non hanno, crepano da non beati.
Sul serio crepano.
Nei modi più vari.
Certi al rogo, altri per freddo, molti per mano e coltello amico di famiglia.
Ma se questi già nonancoramorti che sono i tanti, in disperazione finale,
si risvegliassero anche per un solo giorno,
spazzerebbero via, con impetuosi venti nuovi profumati, tutti i rodomonti.

"Sezionatori d'anime giocano con il bisturi
Maggioranze boriose cercano furbi e stupidi
Sobillano i malvagi aizzano i violenti
E gli invidiosi indispongono
Intanto Paolo VI non c'è più
E' morto Berlinguer
Qualcuno ha l'AIDS
Qualcuno il PRE
Qualcuno è POST senza essere mai stato niente
Niente!
Cerco le qualità che non rendono
In questa razza umana

Che adora gli orologi

E non conosce il tempo

Cerco le qualità che non valgono

In questa età di mezzo


Ha conati di vomito la terra

E si stravolge il cielo con le stelle

E non c'è modo di fuggire

E non c'è modo di fuggire mai

Mai!


Svegliami svegliami svegliami...


Io sono perso sono confuso

Tu fammi posto allarga le braccia

Dedicami la tua notte

La notte successiva

E un'altra ancora

Dedicami i tuoi giorni

Dedicami le tue notti

Oggi domani ancora

Stringimi forte coprimi avvolgimi

Di caldo fiato scaldami di saliva rinfrescami

Vorrei morire oraaa!


Intanto Paolo VI non c'è più

E' morto Berlinguer
Qualcuno ha l'AIDS
Qualcuno il PRE

Qualcuno è POST senza essere mai stato niente


E trema e vomita la terra

Si capovolge il cielo con le stelle

E non c'è modo di fuggire

E non c'è modo di fuggire mai mai


Svegliami svegliami
Svegliami...


Vieni vieni vieni vieni (E trema e vomita la terra)

Vieni vieni vieni vieni (Si capovolge il cielo con le stelle)

Vieni vieni vieni vieni (Arde di sete e vomita la terra)

Vieni vieni vieni vieni"





- Contributo a favore della mozione consigliare firmata da tutti i gruppi di minoranza che impegna la Giunta del Comune di Alessandria per il 2009 a destinare un milione di euro in aiuto alle famiglie in difficoltà per il pagamenti di affitti e utenze domestiche, trovando i fondi necessari nell'eliminazione delle feste comunali per l'anno in corso.
Area Urbana spera nella veicolazione dell'iniziativa e che la stessa possa essere proposta, da chi legge, alle Amministrazioni Comunali di altre città del Paese
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